Dopo le Grandes Murailles a Gabriele restava ancora qualche giorno di vacanza e per di più con un meteo promettente....L'occasione giusta arriva quando Bac mi fa sapere cha salirà con il suo amico Lorenzo al bivacco Gervasutti per fare una via sulle Petites Jorasses il primo giorno e poi l'arrete des Hirondelles sulle Grandes Jorasses il secono giorno....Noi decidiamo di lazzaronare ancora un giorno e di raggiungere i nostri soci al Gervasutti il pomeriggio seguente per fare con loro l'arrete des Hirondelles. Nessuno di noi era mai stato sulle Jorasses e decidiamo di non farci scappare l'occasione...tanto più che in 4 la compagnia è sempre più animata cha in 2!
Partenza a mezzogiorno da Valtournenche e nel tardo pomeriggio arriviamo al bivacco Gervasutti dove troviamo Bac e Lorenzo di ritorno dalla Bonatti sulle Petites Jorasses, a detta loro una bella via che merita senz'altro la visita. Il bivacco Gervasutti è davvero un gioiellino, tutti i comfort con tanto di elettricità e connessione internet via satellite!
Merenda al bivacco Gervasutti
Tramonto sul bivacco Gervasutti (Foto by Enrico Turnaturi)
Prima di andare a nanna ci studiamo un po' l'itinerario di salita al colle des Hirondelles per la mattina seguente, percorso che si rivelerà poi abbastanza tortuoso e un po' da cercare per poter passare tra gli enormi crepacci del ghiacciaio....Comunque il giorno dopo in 3 orette arriviamo al colle, è l'alba e non ci resta che attaccare la cresta che con 700mt di dislivello ci porterà in cima alle mitiche Jorasses
Lorenzo scruta l'itinerario all'alba (Foto by Enrico Turnaturi)
La prima parte della cresta fino alla "bréche" è abbastanza semplice es si fa quasi tutta in conserva con qualche tiretto qua e là...
Gabri sulla cresta
Lorenzo in action (Foto by Enrico Turnaturi)
Dalla "bréche" si attacca poi la famosa fessura Rey e qui le difficoltà aumentano un pochetto: una bella fessura di 6b+ da fare con scarponi e zaino, per fortuna ben protetta da chiodi....Io provo a scalarla e alla fine nonostante tutto la libera riesce abbastanza agevolmente...
L'uscita della Fessura Rey
Sulla Cresta (Foto by Enrico Turnaturi)
Dopo la fessura Rey la ricerca dell'itinerario si rivela ben più ostica di quanto credevamo: lì sopra ci sono chidi, cordoni, corde fisse un po' dappertutto e la relazione non ci aiuta molto a capire dove si debba passare. Decidiamo di proseguire in direzione di alcune corde fisse ma ci ritroviamo in un vicolo cieco (capiremo dopo che ci trovavamo all'uscita del Linceul e quelle corde fisse servono appunto a scendere di lì una volta usciti dal Linceul), dobbiamo quindi ridiscendere e optare per un diedro abbastanza rotto che attraversa sulla sinistra del filo di cresta. Di qui per fortuna si passa e dopo qualche altro tiretto non proprio banale usciamo dalle difficoltà dove solo i pendii sommitali ci separano dalla cima che raggiungiamo verso metà pomeriggio, rendendoci di aver davvero perso tanto tempo a cercare la via.... comunque poco male, il tempo è bello e sulla normale di discesa c'è un bel traccione! L'ultimo brivido ce lo dà il traverso sotto i seracchi sommitali che facciamo di corsa nella speranza che uno di questi bestioni non decida di crollare proprio ora. Per fortuna nulla si muove, e da lì continuiamo la discesa infinita fino al Boccalatte e poi giù in Val Ferret, che raggiungiamo verso le dieci di sera. Pizza e birra di rito a Courmayeur (se arrivate tardi come noi consiglio la pizzeria il tunnel che almeno fino alle 11 di sera una pizza ve la fa...) e poi via verso un buon letto per il meritato riposo!
Nessun commento:
Posta un commento