mercoledì 10 agosto 2016

MONTE BIANCO: CRESTA DEL BROUILLARD

L'estate 2016 sarà sicuramente ricordata per il meteo eccezionale e per le ottime condizioni generali su molti itinerari in alta montagna e non. Per noi "addetti ai lavori" ovviamente tutto ciò è stato davvero una manna sia dal punto di vista professionale che da quello personale per chi ha avuto la possibilità di prendersi lo spazio e il tempo per fare qualche salita per conto proprio. 
Io e Domi abbiamo approfittato anche della presenza dei nonni baby-sitters per concederci una bella salita su uno degli itinerari più selvaggi del Monte Bianco: la cresta del Brouillard.
Avendo solo un paio di giorni a disposizione decidiamo di salire il primo giorno direttamente ai bivacchi Eccles senza pernottare al rifugio Monzino. Partiamo di buon ora dalla Val Veny sapendo che quasi sicuramente i bivacchi saranno affollati. Arrivati al Monzino per colazione troviamo gli amici Lorenzo e Valerio: anche loro avevano in programma di salire agli Eccles per poi fare il giorno dopo la Bonatti al Pilier Rouge del Brouillard ma il gestore del Monzino gli ha avvisati dell'affollamento ai bivacchi e preferiscono passare la giornata al rifugio per poi tentare la salita in giornata partendo da lì. Io e Domi decidiamo di salire lo stesso: tanto si sa bene che il mese di agosto se fa bello è praticamente impossibile pretendere chi agli Eccles non ci sia gente! La salita ai bivacchi come al solito è quasi un'ascensione a sè stante: dal Monzino ci vogliono 4 ore attraversando pendii ripidi e un ghiacciaio bello tormentato per poter raggiungere queste due scatole di latta incastonate a 3.800mt, poco sotto il colle Eccles! Noi ci arriviamo nel primo pomeriggio e troviamo una bella sorpresa: nel bivacco superiore ci sono solo 2 persone e per noi ci sono due comodi letti liberi e tutto lo spazio per sistemare le nostre cose, cucinare e riposare in tranquillità. Non ci resta che ringraziare il gestore del Monzino, visto che grazie al suo terrorismo psicologico possiamo passare una notte super confortevole!!
Alle 3 del mattino seguente partiamo alla volta della cresta del Bruoillard. L'avvicinamento è tutt'altro che banale: dobbiamo attraversare un ghiacciaio ancora ben tormentato che ci costringe a una doppia su un seracco seguito da un bel traverso su terreno misto abbastanza delicato per poi salire un ripido canale che ci porta al cole Emile Rey a 4.027mt. Al colle troviamo due alpinisti ancora addormentati nei loro sacchi a pelo (evidentemente hanno bivaccato lì); i due ci dicono essere saliti lungo la cresta integrale del Brouillard e che però pensano continuare a dormire e scendere più tardi lungo il canale da dove noi siamo saliti senza proseguire perché secondo loro le condizioni non sono buone sulla cresta....A giudicare dalle loro facce ho l'impressione che più che un problema di condizioni dell'itinerario il problema sia fisico (hanno l'aria stravolta) e quindi io e Domi continuiamo la nostra salita lasciando i due a sonnecchiare al colle.
La cresta si attacca per una serie di diedri-camini di 3°-4° spesso bagnati e verglassati (e anche per noi non ci sono state eccezioni) per una lunghezza di un centinaio di metri. Superata questa prima parte più tecnica e delicata la cresta continua alternando faticosi ripidi pendii di neve a sezioni di facile arrampicata mista fino alla cima del Picco Luigi Amedeo (4.470mt). Da qui la salita diventa meno faticosa ma la cesta resta sempre abbastanza aerea e alterna qualche "sali e scendi" fino alla cima del Monte Bianco di Courmayeur dal quale si attraversa fino al Monte Bianco di Chamonix. Nel complesso si tratta di un'ascensione classica molto lunga e faticosa in ambiente davvero severo. Personalmente, anche se le difficoltà tecniche sono minori. ho trovate l'impegno globale della salita più alto rispetto alla cresta dell'Innominata. Domi è stata bravissima a non mollare mai fino in cima, nonostante non fosse gran che acclimatata e nonostante la fatica e l'impegno imposti dalla salita. Dieci ore dopo aver lasciato i bivacchi siamo in cima al Monte Bianco di Chamonix e per Domi è la prima volta in cima al tetto d'Europa, davvero niente male! Decidiamo di scendere per l'itinerario dei 3 monti e per le cinque del pomeriggio arriviamo all'Aiguille de Midi dove ci armiamo di pazienza e ci mettiamo in coda insieme a una miriade di turisti saliti per ammirare i panorami del Monte Bianco: incredibile il contrasto tra la solitudine di certi itinerari e la "civiltà"...



Salendo ai Bivacchi Eccles...

Salendo ai Bivacchi Eccles...

Pilier Rouge del Brouillard e cresta del Brouillard

Salendo ai Bivacchi Eccles...

La parte bassa dell'integrale della cresta del Brouillard

Relax in bivacco....

L'importante è non sporgersi troppo...


Quasi in cima al Picco Luigi Amedeo

Il Monzino è ormai un puntino nel fondovalle..

Cresta aerea...

La fatica si fa sentire

Vediamo la cima!

Ormai è quasi fatta!

Tetto d'Europa per Domi

Felici prima della discesa