giovedì 19 dicembre 2019

UNO SGUARDO AL 2019: DENALI E MANASLU

Il 2019 è stato sicuramente un anno ricco di soddisfazioni con ben de spedizioni extraeuropee di successo.

In primavera durante la spedizione in Alaska insieme a François siamo riusciti a salire sulla vetta del Denali per ben due volte nel giro di una settimana: la prima volta per la West Rib e la seconda volta percorrendo la mitica via Cassin in sole 19 ore dalla terminale alla vetta!!

Per maggiorni informazioni su questa salita potete leggere la bella intervista di Eva Toschi al seguete link:
http://www.4actionsport.it/francesco-ratti-scalare-il-denali-veloci-e-leggeri/

In autunno invece sono andato in Nepal dove sono riuscito a salire il mi primo Ottomila senza l'ausilio di ossigeno supplementare: il Manaslu!

Per maggiori informazioni su questa spedizione potete leggere la bella intervista rilasciata a montagna.tv al seguente link:
https://www.montagna.tv/149069/manaslu-il-racconto-di-marco-camandona-e-francesco-ratti/

sabato 11 maggio 2019

2019 Denali-Alaska Expedition

Membri della spedizione: Francesco Ratti, François Cazzanelli, Roger Bovard, Stefano Stradelli.

Durata: Dal 12 maggio al 14 giugno 2019

Il principale obiettivo: Il Denali con i suoi 6190 mt. è la vetta più alta del Nord America e degli Stati Uniti. Per la sua posizione geografica nel cuore dell’Alaska e prossima al Circolo Polare Artico è una delle montagne più fredde del pianeta, se non la più fredda. Il clima in Alaska può essere davvero “feroce” e le temperature sono comparabili a quelle di un 8000 himalayano. Un’altra particolarità, dovuta a una pressione barometrica assai ridotta a causa della vicinanza al Polo, è quella di presentare una rarefazione dell’aria pari ad una montagna 1000 metri più alta. La quota e l’acclimatamento rappresentano quindi difficoltà oggettive non trascurabili su questa montagna. Inoltre chiunque pianifichi di provare a raggiungerne la vetta, deve prepararsi come se andasse ad affrontare uno degli 8000 Himalayani con la differenza che in Alaska non ci sono i portatori! Quindi bisogna essere in tutto e per tutto autonomi e sobbarcarsi il lavoro del trasporto materiali, montaggio e smontaggio dei campi etc., insomma un Alpinismo con la A maiuscola. Altra caratteristica è il grande dislivello tra campo base e cima: dalla pista di atterraggio sul ghiacciaio del Kahiltna alla cima del Denali ci sono 3.900mt di dislivello. Per fare un paragone, tra il campo base dell’Everest e la cima il dislivello è di 3.300mt. Per tutte queste ragioni il Denali rappresenta una grande sfida per qualsiasi alpinista che voglia conquistarne la cima. 

La Storia: Il South Peak del Denali (più alto di 250 metri della vetta nord) è stato raggiunto nel 1913 dalla spedizione guidata da Hudson Stuck, con Harper, Karstens e Tatum, dopo cinquanta giorni di fatiche. Ma nel 1906 è il ben più noto Frederick Cook ad annunciare d'essere arrivato in cima. Medico ed esploratore di fama, sarà sbugiardato qualche anno più tardi: le fotografie che lui dice di aver scattato in vetta sono in realtà state prese in luoghi ben più lontani. L'uomo del Denali è Bradford Washburn, morto nel 2007 a quasi cent'anni. Alpinista, fotografo, cartografo, geologo, geografo, pilota d'aerei, è quello che più di chiunque altro ha esplorato e conosciuto ogni valle della grande montagna. Nel 1947 sua moglie Barbara è la prima donna ad averla salita e le sue immagini e le mappe sono ancor oggi le più utilizzate e affidabili per chi si avventuri lassù. Ma è un italiano, Riccardo Cassin, a firmare la prima impresa alpinisticamente importante, quando nel 1961 punta allo sperone sud, lunghissimo, con grandi difficoltà su ghiaccio e roccia. Secondo Roger Mear, su "World Mountaineering", "la via Cassin è riconosciuta internazionalmente come una delle più grandiose imprese alpinistiche di tutti i tempi. Sebbene vi siano vie più dirette e difficili sulle imponenti pareti di granito a destra della cresta, nessuna vanta l'eleganza classica di questo gigantesco sperone che sale dritto fino in vetta". Cassin portò in vetta tutti i suoi compagni - e già quella fu di per sé un'impresa - Jack Canali, Gigi Alippi, Romano Perego, Luigi Airoldi e Annibale Zucchi. E lui stesso, che allora aveva 52 anni. La salita fece una tale impressione che a Cassin arrivò un telegramma di congratulazioni del presidente Kennedy.

La nostra strategia: La nostra spedizione vuole essere prima di tutto flessibile e veloce. Compatibilmente con meteo e condizioni ci acclimateremo sulla via normale del Denali stesso ma anche sulle montagne limitrofe. Il monte Foraker (5.304mt) e il monte Hunter (4.442mt) sono nelle vicinanze del Denali e entrambi rappresentano delle valide alternative sia in fase di acclimatamento che per realizzare delle salite tecnicamente molto interessanti. Una volta pronti e acclimatati cercheremo di sfruttare al meglio le finestre di bel tempo per ripetere in stile alpino e nel modo più leggero e veloce possibile una delle vie che conducono alla vetta di questa stupenda ed enorme montagna. Abbiamo l’intenzione di percorrere una via tecnica ed impegnativa ma sceglieremo l’itinerario solo in base alle condizioni che si presenteranno al momento dell’ascensione. Non nascondiamo che la via aperta da Cassin è un nostro grane sogno.

Vie sulla parete Sud del Denali. La Cassin è la numero 5

Monte Foraker, Alaska
Monte Hunter, Alaska