lunedì 27 luglio 2015

CERVINO: CRESTA DEL LEONE

Quando Domi questa primavera mi disse di voler fare il Cervino sapevo che non sarebbe stato facile combinare gli impegni e trovare qualcuno che ci tenesse i bambini per poter fare una salita che, pur non essendo estrema, comunque richiede un po' di allenamento/acclimatamento. La combinazione di un meteo molto stabile durante il mese di luglio e della presenza dei suoceri che si improvvisano baby sitters durante le nostre uscite, ci ha permesso di fare qualche salita di preparazione e poi di salire il Cervino per la Cresta del Leone. 
Cominciamo con il Breithorn, una passeggiata a 4000mt che aiuta sempre ad acclimatarsi ad inizio stagione; poi il Dente del Gigante per prendere confidenza con i "canaponi" in quota ed infine in un pomeriggio abbastanza uggioso saliamo alla Capanna Carrel sotto un pioggia fina confidando nel bel tempo per il giorno successivo. Arriviamo in Capanna che comincia a diluviare ma poco male: Corrado e Walter ci allungano un piatto di pasta e accettiamo di buon grado (sarà senz'altro meglio delle zuppe liofilizzate che mi ero portato per l'occasione!!). Continua a diluviare fino alle 11 di sera e andiamo a dormire sperando di non svegliarci con le rocce ricoperte di verglas! 
Fortunatamente le alte temperature di questo periodo permettono alla montagna di asciugarsi per bene durante la notte e il mattino dopo verso le 5.30 partiamo, dopo che la Carrel si è ormai già svuotata da un pezzo di tutti gli alpinisti di varie nazionalità che sono già alle prese con le corde fisse a metà cresta....alpinisti che comunque raggiungeremo e supereremo durante la salita: al Pic Tyndall mettiamo i ramponi perchè la pioggia del giorno prima al di sopra dei 4.000mt era comunque neve e la "testa" del Cervino è tutta bianca....Arriviamo alla scala Jordan insieme a Walter e Corrado con i loro due simpaticissimi clienti americani, le altre cordate sono ben distanti dietro di noi e siamo i primi della giornata a raggiungere la vetta verso le 9 di mattina: la cima del Cervino è sempre uno spettacolo e in un mattino limpido dopo una nevicata lo è ancora di più!  Foto di rito e poi giù di nuovo fino a Cervinia facendo i soliti "numeri" per passare sopra alle cordate superate in salita. La sera si brinda con i suoceri e i bimbi: davvero una bella giornata passata in compagnia di una persona speciale su una montagna speciale.

Giretto sui Breithorn!

Sui canaponi del Dente!
In cima al Dente in compagnia della madonnina

Selfie di vetta
Pic Tyndall spolverato di neve

Giochi di luce verso la cima del Cervino all'alba
Ultimi metri verticali prima della cima

Scala Jordan

Cumbre!

giovedì 16 luglio 2015

CERVINO: CRESTA FURGGEN, VIA DIRETTA PER GLI "STRAPIOMBI"

Con Rudi avevamo in programma una salita di "acclimatamento" in vista di obbiettivi più bellicosi, però si sa, a volte l'acclimatamento può facilmente trasformasi in qualcosa di più! All'inizio infatti l'idea era di fare qualcosa in quota sul Monte Rosa: si pensava alla nord dei Lyskamm o alla Young sul Breithorn, però il forte caldo dell'ultimo periodo e lo zero termico "stellare" mi facevano "leggermente" dubitare della qualità della neve e, al di là dei pericoli oggettivi che con queste temperatura sono sempre più accentuati, la logica era ovviamente quella di orientarsi a qualcosa di meno "nevoso" e di un po' più "roccioso". E così, guardando il Cervino mi balza subito in mente l'idea della cresta Furggen. Questa cresta, se superata per i famigerati "strapiombi" rappresenta senz'altro la più impegnativa delle 4 del Cervino ed è una salita di alto impegno: quindi più che ad un acclimatamento la cosa si trasforma in una sorta di "test" per la nostra cordata....Dopo averci pensato un po' decido che va bene così e propongo la salita a Rudi il quale accetta di buon grado.

Ci troviamo così a salire al bivacco Bossi in un caldo venerdì pomeriggio di luglio, al cospetto della piramide più famosa al mondo. Cominciamo a preparaci il thè e vediamo due pazzi scatenati che salgono verso di noi passando sotto la parete sud del Cervino bersagliati dalle scariche di sassi: pensiamo subito che è gente che crede molto nel destino! Arrivati al bivacco i due si rivelano dei francesi della zona Chamonix-Annency che non si sa per quale ragione avevano toppato l'itinerario di salita al bivacco e avevano deciso per questa variante avventurosa! Parlando con loro scopro che hanno un progetto più che ambizioso: concatenare le 4 creste del Cervino in giornata (e cioè: su dalla Furggen, poi giù dall'Hornli, su di nuovo dalla Zmutt e infine giù da quella del Leone con rientro a Cervinia per la sera successiva)! Subito io gli dico: "Volete fare un po' come Barmasse eh??", e loro: " sì ma lui l'ha fatto da solo e in inverno, per noi sarà molto più semplice..." apperò penso tra me e me, che livello! Stando così le cose decido di lasciarli partire per primi tanto se devono fare una cosa del genere significa che saranno in punta quando noi saremo ancora a metà cresta!

Rudi al bivacco Bossi al colle del Breuil

Andiamo a letto presto ma il sonno tarda a venire, complice forse anche il russare dei francesi, i quali prontamente si svegliano ben prima delle due per partire per la loro impresa. Noi li lasciamo andare tentando di sonnecchiare ancora un po' nonostante il loro trambusto. Alle 3 usciamo anche noi dal bivacco alla volta della cresta e con sorpresa noto che le frontali dei francesi sono ancora all'attacco e girano in modo abbastanza random: arriviamo anche noi all'attacco al colle del Breuil e non appena individuato il punto migliore per cominciare la  salita, subito i Francesi cominciano a seguirci. Superato il primo tiro per arrivare in cresta, il terreno si fa più facile e noi partiamo in conserva: i francesi restano sempre dietro, alla fine non sembrano così veloci! Noi saliamo veloci fino alla prima spalla a 3.800mt e proseguiamo verso la "testa" del Cervino che si illumina con le prime luci dell'alba. 

Vista sul Monte Rosa all'alba

La parte superiore, per accedere alla spalla di Furggen si fa un po' più complicata, con passaggi delicati su neve, rocce bagnate o verglas e in più è la parte della salita più esposta alla caduta di pietre dall'alto. Fortunatamente riusciamo a superare velocemente anche questa sezione e per le 8  siamo entrambi allongiati alla sosta a spit nuova fiammante della spalla di Furggen. Dei francesi intanto più nessuna traccia: li vedo poco dopo tagliare sulla cengia Mummery verso la cresta dell'Hornli con la coda fra le gambe. 

Terreno delicato salendo verso la spalla di Furggen!!

Quasi alla spalla!

Sosta comoda con vista superlativa sul Monte Rosa prima di attaccare le vere difficoltà
Noi intanto attacchiamo gli "strapiombi": primi due tiri facili poi due vecchi chiodi nel muro verticale mi portano fuori strada su terreno veramente improponibile (verticale e con le prese che si sbriciolano letteralmente fra le mani....), faccio allora dietro-front e attraverso a destra ritrovando la giusta via. Saliamo poi un lunga fessura-camino davvero delicata, seguita poi da un altro traverso delicato a sinistra per aggirare l'ultimo strapiombo e finalmente usciamo sulla parte alta della cresta dove la roccia si fa più solida e soprattutto più facile: in breve siamo in vista della cima e per mezzogiorno stiamo scattando le foto di rito sulla vetta del cervino! La discesa come al solito sarà lunga e faticosa ma per cena siamo a casa mia a Valtournenche davanti a una buona bottiglia di vino!

Il traverso prima della fessura-camino delicata

Verticalità: ecco perchè li chiamano gli "strapiombi"!!

Rudi in uscita dalla fessura-camino delicata


Vista d'insieme della cresta da noi percorsa

Rudi sull'ultimo traverso delicato

Finalmente su terreno più facile!

Cumbre!!

Foto di vetta (Svizzera)

Foto di vetta (Italia)


RELAZIONE CRESTA FURGGEN CERVINO - VIA DIRETTA PER GLI “STRAPIOMBI” (ripetizione 11 Luglio 2015)

Dal bivacco Bossi raggiungere il colle del Breuil e attaccare la cresta in corrispondenza di un profondo ed evidente camino obliquo (30mt, III). Noi abbiamo trovato il camino molto bagnato e abbiamo attaccato direttamente su placche alla destra (faccia a monte) del camino per poi raggiungere la cresta vera e propria all’uscita del camino stesso (placche con passaggi di IV, IV sup in aderenza).

Nella foto l’attacco della cresta: la freccia rossa indica le placche su cui abbiamo attaccato
 La prima parte della cresta è facile e si sale per circa 300mt senza percorso obbligato procedendo in conserva: facendo attenzione a non inoltrarsi troppo nella parete est si perviene ad una prima spalla a quota circa 3.800mt. Da questa prima spalla ci si innalza ancora per rocce facili obliquando verso destra fino ad arrivare ad una specie di canale che scende da un colatoio sottostante un grande nevaio (circa 3 ore dal bivacco Bossi fin qui). Questo punto è pericoloso per la caduta sassi provenienti dal nevaio e dal colatoio ed è quindi consigliabile arrivarci presto al mattino (siamo esposti ad est e quindi la parete prende sole fin dalle prime luci). Noi siamo saliti dapprima a sinistra (faccia a monte) del grande nevaio restando vicino al filo di cresta per poi attraversare a destra (sempre faccia a monte) per aggirare una zona di placche al di sotto della spalla di Furggen (tratto esposto a caduta sassi). A destra (sempre faccia a monte) di queste placche siamo saliti lungo una specie di dorsale (passaggi su roccia e neve/verglas delicati ma non difficili), per poi fare un lungo traverso verso sinistra (faccia a monte), proprio al di sotto della testa del Cervino, che ci ha permesso di raggiungere la spalla di Furggen a quota 4.200mt circa (la spalla non è comodissima ma una sosta a spit messa di recente permette di riposare e tirare il fiato).

Nella foto evidenziato il percorso per superare la parte finale della cresta e raggiungere la spalla di Furggen

Da qui inizia la parte tecnicamente più difficile della salita, i cosiddetti “strapiombi”. La descrizione dei tiri che permettono di superare questa parte è la seguente (vedere anche schizzo):
L1: Dalla spalla di Furggen risalire verso destra il facile canale friabile (III, 40mt) fino al suo termine dove si sosta su una cengia)
L2: Salire su ricce a placche dritti sopra la sosta per 10mt. Qui si trova una sosta su vecchi chiodi che può essere rinviata: non fermarsi però a questa sosta ma continuare a traversare verso destra aggirando un muro verticale nel quale si intravvedono due vecchi chiodi: assolutamente non salire a questi chiodi ma continuare a traversare verso destra passando sul limite superiore di un nevaio dove si trova uno spit e un chiodo; non fermarsi qui ma continuare salendo in diagonale verso destra su placche appoggiato fino a pervenire alla sosta (spit + chiodo).
L3: Dalla sosta precedente traversare a sinistra fino ad uno spit e da lì salire verticalmente lungo la fessura-camino di roccia rotta (40mt – V+) lungo la quale si trovano altri due spit e qualche chiodo. Sostare in cima a questa fessura-camino su un terrazzino sulla sinistra (spit + chiodo) – tiro impegnativo e delicato a causa della cattiva qualità della roccia
L4: Dalla sosta precedente superare uno strapiombo con buone lame salendo sulla destra ed entrando in un vago camino che conduce ad una cengia. Da questa cengia continuare verticalmente su una placca fino a raggiungere la sosta proprio sotto il grande strapiombo (2 chiodi)
L5: Dalla sosta precedente attraversare orizzontalmente a sinistra su roccia delicata ma non difficile (assicurarsi ad un buono spuntone all’inizio del traverso) fino a pervenire ad uno spit dove noi abbiamo fatto sosta per evitare troppi attriti (tiro breve, sosta su spit+friend)
L6: Salire verticalmente superando lo strapiombo ben appigliato e l vago camino (V sup) fino ad una buona cengia (sosta su friend).

Da questo punto la cresta diventa più facile e la roccia decisamente migliore: con 3-4 tiri facili seguendo il filo dello spigolo si perviene ad una corda fissa che conduce direttamente sulla cima svizzera.

Discesa per la via normale italiana (cresta del Leone).

Materiale utilizzato: una corda singola da 50mt, una serie di friends fino al n° 2 BD, qualche dado, 5-6 rinvii, fettucce/cordini vari, piccozza e ramponi.

SCHIZZO DELLA SEZIONE DEGLI STRAPIOMBI (Tutti i diritti riservati al sottoscritto ;-)!)