martedì 24 giugno 2014

GRAND CAPUCIN: VIA BONATTI

Con Mago Ricky e Max decidiamo di approfittare del week end di bel tempo per una bella dose di granito sul Monte Bianco: destinazione quindi i satelliti!....Il meteo promette sole fino a domenica sera e noi partiamo con la prima funivia di sabato con tanto di tende e materiale da bivacco in previsione di fermarci a dormire alla base del Cap sabato sera. 
Sabato arriviamo all'attacco abbastanza tardi e sulla parete c'è già ressa!...La via degli Svizzeri è a dir poco intasata e quindi decidiamo di optare per la Bonatti, via che io personalmente avevo già fatto ma che tutti gli altri ci tengono a fare, quindi mi adatto sapendo che comunque una via al Capucin è sempre una via al Capucin, anche se già fatta! 
Partiamo facendo il giro dalle cenge e atacchiamo la via che ormai è mezzogiorno: la giornata sarà lunga!! Facciamo due cordate: io con Rick e Mago con Max. Parto sul primo tiro e indovina chi ti trovo in sosta?....Sonnie Trotter!!....Faccio finta di niente e comincio a scambiare due parole: da dove venite? (come se non lo sapessi!!) Vi piace qui? Qanti giorni vi fermate?....Poi arriva in sosta anche il suo socio: Tommy Caldwell!!!...no comment!
Noi continuiamo a sinistra sulla Bonatti mentre loro partono a destra sulla Voie Petit....Qualche tiro dopo io sono ancora in sosta e pochi metri alla mia destra mi vedo il buon Tommy impegnato sul tetto di 8b della loro via: spettacolo!!....Mi aggiungo ai vari "C'MON!!!" che arrivano dal basso e lui quasi riesce a passare a vista....poi si studia il passo come io farei su un tiretto in falesia....tra me e me penso che solo questa scena è valsa il viaggio fino qui oggi!
Poi perdiamo di vista il team americano e continuiamo per la nostra via: il tiro di 7b è fradicio ma si passa in A0, riusciamo a superare una cordata di francesi che definirli cadaveri è poco, in cima io mi infilo su per una fessura che ci avrebbe portato fuori via ma riesco a rimediare all'errore, poi su il più veloce possibile perchè le ore di luce scarseggiano....alla fine per le 8 di sera sbuchiamo in cima al Capucin....Mago e Max invece rinunciano verso metà: preferiscono prendersela con calma oggi. Verso le 10 posiamo i piedi di nuovo alla base del Grand Cap, praticamente insieme al team americano e io continuo a fare lo sbruffone  :"Hey guys!! Did you enjoy?...." In breve dopo una buona zuppa ci infiliamo nei nostri sacchi a pelo: di notte sentiamo i francesi che avevamo superato passare vicino le nostre tende (sono le 3 di mattina: per fortuna che siamo riusciti a superarli!!). Il giorno dopo scopriamo che anche nel 2014 le previsioni possono toppare alla grande : nevica e tira vento, non ci resta che fare i bagagli e tornare a casa!

Ricky sui primi tiri

Tommy Caldwell sbuca dal tetto!!



Ancora Tommy Caldwell in azione sulla Voie Petit- Dente del Gigante e Jorasses sullo sfondo



Fine della sezione dura per Tommy Caldwell



Il tiro di 7b in versione cascata
Taurina sulla via verso la cima del Cap
Si vede la fine!
Ultimo tiro
Tramonto sull'Aiguille Vert dalla cima del Grand Capucin


martedì 17 giugno 2014

GRANDES JORASSES NORTH FACE - COLTON MACINTYRE - 3°EPISODIO


Sì, ancora una volta ci ritroviamo alla base di questa spettacolare parete per tentare la Colton McIntyre che già mi costò una bella distorsione non così tanto tempo fa....la caviglia fa quasi male man mano che ci avviciniamo alla parete: non so se per suggestione o cosa ma forse le Jorasses vogliono dirci che non è ancora il momento giusto....io faccio finta di non sentire e ci addormentiamo fiduciosi all'invernale del Leschaux prima che la svegli suoni a mezzanotte.
Questa volta con noi (io e Lorenz) c'è anche Bac, una new entry nel team jorasses, Ale ha preferito fare altro. Arriviamo alle 3 del mattino alla terminale che dall'ulitmo tentativo non è cambiata, è sempre immensa:  questa volta però passiamo vicino alle rocce di destra e, anche se con qualche brivido e qualche ricordo nefasto, ci ritroviamo sul pendio iniziale della Colton!  
Fa caldo, ma almeno il ghiaccio è morbido e le picche fanno bene il loro lavoro, solo i polpacci soffrono appena la neve lascia il posto al ghiaccio nero....Saliamo bene alternandoci al comando e all'ora in cui la gente normale si sta probabilmente degustando un buon cappuccino in terrazza dopo una notte di meritato riposo, noi stiamo uscendo dalla goulotte centrale che da' l'accesso al tiro chiave della via. Qui arriva un altro avvertimento: fino ad ora intorno a noi non si è mosso nulla, nonostante il caldo la parete sembra ibernata; improvvisamente però, un piccolo sasso proveniente da chissà dove lassù scende veloce verso di noi e colpisce Bac in pieno sul casco mandandolo in frantumi: io e Lorenz assistiamo increduli ai pezzettini aracioni del casco di Bac che ci passano accanto. Fortunatamente Bac non ha nessuna conseguenza, a parte l'esperienza poco piacevole. Pensiamo comunque che nella sfortuna siamo stati fortunati: se il sasso avesso colpito Bac in qualsiasi altro posto al difuori del casco avrebbe senz'altro avuto conseguenze molto peggiori! Decidiamo comunque di continuare verso il tiro chiave: sappiamo bene che una volta superato questo tiro ci si sarebbe aperta la parte alta della parete e la via verso la cima. Questa parte della via però è davvero secca: il tiro classico è inesistente mentre la variante Alexis è veramente DRY!!...Decido di partire io. Il tiro è molto precario, poco ghiaccio, agganci davvero minimi per le picozze e con poche possibilità di proteggersi. Ci fossimo trovati su qualsiasi altra via penso che non ci avrei neanche provato a passare, ma qui un tentativo dovevo farlo: mi ingaggio in un paio di runouts su passaggi davvero aleatori e su protezioni altrettanto aleatorie, di sicuro il tiro più psicologico che abbia mai fatto fin ora,  ma alla fine, dopo un'ora di lotta e senza tanto sapere come, mi ritrovo in cima alle difficoltà!! So cosa significa e so che da adesso la cima è davvero più vicina!...Sono indeciso se fare sosta subito o se salire ancora qualche metro per vedere se c'è un posto più comodo....decido di salire ancora qualche metro: muovendomi tocco qualcosa, sono su ghiaccio ma forse un piede urta il bordo della goulotte, o forse un blocco di ghiaccio staccato dalle picche va a urtare qualcosa, non lo so davvero ma sento gridare sotto di me, mi giro e vedo Lorenz e Bac travolti da una specie di "microonde" che in qualche modo sono stato io a far cadere.....Lorenz grida dolorante, Bac sembra andare meglio, temo il peggio....mi fermo su una buona vite e cerco di capire come stanno: Lorenz è stato preso su un piede,  Bac su una mano.... Aspetto qualche minuto per lasciare che la botta passi e vedere come reagiscono: la mano di Bac si gonfia e fatica a muoverla, il piede di Lorenz sembra andare meglio, può appoggiarlo e muoverlo....Comincio subito a preparae un abalkov per scendere da loro e recuperare il materiale sul tiro: questo per me è l'ultimo avviso della montagna, inutile intestardirsi!...L'elisoccorso della Gendarmerie di Chamonix ci recuperarà nel giro di 10 minuti dopo aver ricevuto la nostra chiamata e in men che non si dica ci ritroviamo nel piazzale della loro base dove un dottore visita Lorenz e Bac: a detta sua sembrano due grosse botte senza eccessive conseguenze ma solo una radiografia potrà individuare eventuali microfratture....Alla fine entrambi se la caveranno con una settimana di riposo (niente di rotto) e il sottoscritto tirerà un gran sospiro di sollievo....mentre le Jorasses probabilmente stanno sghignazzando beffarde!

La parete vista dal rifugio Leschaux (foto by Enrico Turnaturi)

Bac segue sul primo pendio
Lorenz verso la goulotte centrale

Bac sulla goulotte centrale

Bac sull'uscita della goulotte...appena prima di frantumare il casco!

Il sottoscritto sulla variante Alexis in condizioni very dry! (foto by Enrico Turnaturi)