domenica 8 febbraio 2015

Kandersteg Ice Trip: CACK BABY e non solo!

Questa fine gennaio/inizio febbraio ci concedono finalmente un paio di settimane con temperture veramente degne della stagine invernale: da un po' nella testa mi girva l'idea di Kandersteg e soprattutto della mitica Crack Baby. Sapevo che anche quest'anno si era ben formta ed era già stata salita più volte ma aspettavo giusto un po' di tempo libero e soprattutto di freddo per poterla fare in condizioni degne di una cascata come questa....insomma, a me l'ice cimbing piace un sacco ma quando si avvicina troppo al diving come in alcuni report di gente che ad inizio gennaio si sparava su certe cascate con temperature tropicali armati di maschera e boccaglio, sinceramente lo trovo un po' esagerato: sono il primo a dire che uno può rischiare la pellaccia come meglio crede, però sbandierarlo come fosse un exploit lo trovo quantomeno molto diseducativo. Ma tornando a noi: Kandersteg non è proprio dietro l'angolo e il posto è talmente magico che già che ci si va, conviene fermarcisi qualche giorno. Detto fatto: i tre giorni sono presto definiti incastrandoli tirati per i capelli tra i vari impegni di lavoro e famiglia; ora bisognava solo trovare i soci disposti a venire. Alla fine dopo varie defezioni partiamo io, il buon William, vecchio amico olandese ormai residente nella valle di Chamonix (beato lui!) e il forte valtellinese Francesco Andreoli (che qualcuno ricorderà per le free solo di Das Problem e Repetence l'anno scorso), ragazzo davvero umile e molto simpatico.
Ecco il breve report della nostra tre giorni svizzera che di sicuro ricorderò per un po':

DAY 1 - BLUE MAGIC
Partiamo prestissimo da casa e arriviamo a kandersteg che sono già le nove. Il meteo come previsto non è dei migliori, nevischia e non si vede un gran che (dal giorno seguente dovrebbe migliorare). Decidiamo di incamminarci lungo la pista degli slittini (da dove scendono grandi e piccini a velocità supersoniche!) in direzione del settore Staubach e di salire la colata che ci sembrasse in migliori condizioni: arrivati alla base di Blue Magic, la sua bellezza ci cattura e la decisione è subito presa. Saliamo questa bellissima cascata che presenta 4 tiri davvero molto belli: ghiaccio molto lavorato con ottimi agganci e un terzo tiro con un bel passaggio su cavolfiori strapiombanti! Rientriamo abbastanza presto al centro scout dove abbiamo tutto il tempo di riposarci e rifocillarci per la giornatona che ci aspetta domani.
Salendo verso Blue Mgic
Bue Magic maestosa

Il sottoscritto sul primo tiro (ph.: William van Meegdenbug)


Francesco sul terzo tiro


DAY 2 - CRACK BABY
Per il secondo giorno abbiamo in programma il piatto forte del trip: Crack Baby, mitica cascata aperta dal grande Xavier Bongard (insieme a M. Gruber) nel 1993, che classe!! Il meteo annuncia giornata soleggiata (mentre in Italia è prevista neve!). Ci sveglimo presto e ci avviamo per il relativamente lungo (due orette) avvicinamento alla cascata in una nebbia fitta sperando che il meteo svizzero non abbia toppato e che prima  poi esca il sole! Troviamo l'attacco della cascata nonostante la visibilità da valpadna nei giorni di nebbione! William però non sta bene, è convalescente da una forte influenza e preferisce non ingaggiarsi su un cascatone del genere, visto anche che il sole non ne vuole spere di uscire, fa davvero freddo e ricomincia a nevischiare: sembra proprio di essere in Scozia! Rimaniamo solo io e Francesco e decidiamo di partire nella speranza che il meteo migliori, date le promesse di sole delle previsioni. Fin dai primi tiri ci rendiamo conto che dopo l'ultima nevicata la cascata non è stata saita: è tutta da ripulire, si ravana spesso su croste e neve, le mani gelano alla velocità della luce, e siamo sempre nella tipica atmosfera da Ben Nevis: che ambiente! Arriviamo comunque rapidamente dove la cascata si impenna e si comincia a fare sul serio: Francesco sale un tiretto bello verticale di una quindicina di metri, poi tocca a me partire su un tiro che a prima vista sembra davvero duro e che in effetti si rivelerà il crux della salita. Parto su qualche metro di misto con passaggi delicati su ghiaccio fine incollato alla roccia per andare a prendere una medusa ghiacciata che attraversando a destra mi porta alla base di un muro verticale di ghiaccio compatto (niente di scavato, niente buchi, solo ghiaccio blu immacolato) di cui non vedo la fine!!! Per saltare furi dalla medusa e andare a prendere il muro ci vuole un passo bello atletico e tecnico e poi il muro è pura continuità: difficile scaricare sui piedi e ogni spicozzata va guadagnata col sudore. Per fortuna riesco a mettere delle buone viti e la progressione è molto fisica ma sicura: alla fine quella verticalità che sembrava infinita piano piano si abbatte e lottando per non appendermi porto a casa pulito un tiro di enorme soddisfazione! Francesco mi segue su questo tiro galattico ma sento che ci mette più del solito: arriva in  sosta esausto, le mani congelate e i piedi anche...mi dice che non ce la fa a continuare da primo, o ci caliamo o devo continuare io. Beh, ovvio che arrivato fin qui non  ho nessuna intenzione di mollare l'osso: continuo io! Mi sparo un altro bel tiro che parte verticale su ghiaccio ben lavorato, quindi più facile della sezione precedente, per poi continuare su cavolfiori enormi coperti da neve e croste gelate che mi tocca ripulire uno alla volta! Alla fine arrivo in sosta in una nicchia coperto di neve e ghiaccio fino alle orecchie! Comincia  farsi tardi e per far prima decido di unire gli ultimi due tiri in un unico tirone di quasi 60 metri sempre ben sostenuti che mi portano sull'altopiano sommitale del Breitwangflue, dove arrivo coi crampi ai bicipiti ma con grande soddisfazione!!....Il tempo di un selfie rigorosamente nella nebbia e poi giù, a fare le doppie sfruttando le ultime luci del giorno (soste tutte a spit e una finale su abalakov).  Poi  ridiscendiamo alla luce delle frontali fino al parcheggio dove ci aspettano William e un'indegestione di pasta e birra per festeggiare!!

Breitwangflue: Crack Baby!
Primi tiri
Francesco sul quinto tiro
Partenza del tiro chiave: qualche passo di misto per poi andare a prendere il muro verticale a destra dell'enorme medusa
Francesco segue sugli enormi cavolfiori "incrostati"
Anfiteatro sommitale del Breitwangflue

DAY 3 - RUBEZAHL
Per concludere la nostra 3 giorni decidimo di andare a "sghisare" su Rubezahl, altra spettacolare colata che si trova nel settore Staubach, giusto a fianco di Blue Magic, della quale avevamo potuto constatare le buone condizioni già il primo giorno, mentre rientravamo dopo aver scalato quest'ultima. Finalmente durante questa terza giornata riusciamo a vedere un po' di sole, anche se la nebbia continua ad andare e venire nella valle. Anche Rubezahl si rivela una vera perla: le difficoltà si superano con 3 tiri ben verticali (secondo e terzo tiro decisamente più itensi del primo) che serpeggiano attraverso gli enormi cavolfiori che caratterizano questa colata. Anche qui il ghiaccio lavorato dai continui passagi facilita la progressione e rende la cascata molto piacevole e propedeutica. Per metà pomeriggio siamo già a scaldarci in un bar di Kandersteg davanti a una buona birra Svizzera, giusto in tempo per rientrare a casa per l'ora di cena!

Salendo verso il settore Staubach: sullo sfondo la valle di Kandersteg (ph.: William van Meegdenbug)
Rubezahl
William sul secondo tiro
William all'uscita del terzo tiro
Settore Staubach: Blue Magic nel mezzo, Rubezahl si intravvede a sinistra






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