Eccoci qui a Malpesa io e Lorenz pronti a
partire per la nostra "vacanza" di dieci giorni nel Wadi Rum...di una
vacanza ne avevamo tutti e due bisogno e la scelta della meta è caduta su un
posto dove ci saremmo catapultati in un'altra realtà. Le paure sull'instabilità
del medio oriente ce le lasciamo alle spalle velocemente scoprendo fin dal
nostro arrivo l'ospitalità e la gentilezza locali. Atterrati all'aeroporto di
Amman ci ritroviamo subito il nostro mitico autista che non ha esitato a farsi
una levataccia per venirci a prendere alle 4 del mattino per portarci (in 3 ore
di macchina) a destinazione.
Il viaggio in macchina lo passiamo sotto
un vero e proprio diluvio universale: ci diciamo che forse il nostro arrivo è
riuscito a portare la pioggia anche nel deserto!...però qui piove talmente di
rado che se ti prendi il diluvio il giorno del tuo arrivo hai buone chances che
i dieci giorni successivi saranno di bel tempo! Ciò non toglie che arrivando a
Wadi Rum (semre sotto al diluvio) scorgiamo delle enormi cascate che scendono dalle
pareti che circondano il villaggio, e pensare che a noi sarebbe piaciuto fare
già due tiri fin dal nostro arrivo: dovremo invece rassegnarci ad attendere il
giorno successivo. La nostra base sarà la casa di Atayek, un beduino davvero
dal cuore d'oro che ci permetterà di condividere la vita di tutti i giorni con
lui e la sua famiglia. A casa di Atayek troviamo anche altri due gruppi di arrampicatori:
le guide Christian e Martin con clienti e morosa rispettivamente. Dopo le
presentazioni anch'io e Lorenz ci uniamo agli altri per la colazione sotto la
tettoia di Ataeyek (la loro sala da pranzo) e aspettiamo insieme che smetta di
piovere. Martin ci avvisa subito di fare attenzione dopo la pioggia: la roccia
arenaria del deserto tende a spaccarsi molto facilmente quando è ancora
bagnata, per il giorno successivo meglio andare per fessure e evitare di tirare
tacche troppo piccole!
La pioggia comunque non dura a lungo: già
per mezzogiorno il cielo comincia a darci una tregua. Decidiamo allora di
partire tutti insieme (noi, Christian con i clienti e Martin con Tania - la sua
morosa) per un giro nel Rakabat Canyon: Christian, che il più "local"
di tutti noi, ci guida all'interno di questi canyon dalle mille forme e per noi
il primo impatto con questo ambiente incredibile è davvero da lasciarci a bocca
aperta: la roccia ha delle forme degne di una Cattedrale di Gaudì e i suoi
colori sono davvero stupendi!
Ci rendiamo conto che il buio arriva in
fretta (alle 17.30): per i prossimi giorni le frontali dovranno essere sempre
belle cariche!!
Fin dalla prima sera a casa di Atayek ci
rendiamo conto della sua gentilezza e ospitalità: durante tutta la nostra
permanenza saremo trattati come dei membri della sua famiglia e le cene
consumate al focolare del deserto hanno davvero un gusto particolare.
Il tempo si stabilisce definitivamente sul
bello e noi inauguriamo la nostra permanenza a Wadi Rum salendo la bellissima
“Lion Heart” alla “Abu Aina Tower”, una classica impegnativa che sale una linea
di fessure perfette che poco hanno da invidiare a Indian Creek. Le soste a
prova di bomba sulla via ci garantiscono una giornata non troppo pesante
psicologicamente, anche se, avendo aspettato l’ombra del pomeriggio per scalare
i tiri più impegnativi, rientriamo al villaggio alle luci delle frontali.
Per i due giorni successivi decidiamo di
aggregarci a Christian, Martin e i loro clienti (in modo da dividere il costo
della trasferta) per andare a scoprire il famoso Barrah Canyon. Quest’ultimo è
un Canyon formato da un anello di pareti che si racchiudono su questo singolare
angolo di deserto lasciando solo un punti di ingresso. Trovandosi abbastanza
lontano da Wadi Rum, per l’accesso a Barrah Canyon è necessario l’uso del
“taxi” beduino ed è qui che Atayek entra in gioco, non solo per averci portato
avanti e indietro, ma anche per essere venuto la sera a cucinarci un
superlativo pollo alla griglia sulla brace del nostro focolare, davvero un
sevizio e una logistica perfetti!!
A Barrah Canyon scaleremo le bellissime
fessure di “Merlin” e di “Star of Abu Jadaidah” e ci ingaggeremo anche su un
bell’itinerario moderno a spit, “Barrah Tribord”.
Rientrati al villaggio di Wadi Rum continuiamo
poi la nostra scorpacciata verticale andando subito a visitare una mitica e
avventurosa via di Precht, “Muezzin”, sull’imponente parete est del Nassrani
Nord. La via ci impegna in un viaggio molto avventuroso e molto “trad” che dura
tutto il giorno e se non fosse stato per Atayek che è venuto a recuperarci in
jeep alla base della via avremmo sicuramente dovuto saltare la cena!!
I giorni successivi continuiamo su “Los
Pitilleros” una bella e impegnativa via recentemente aperta dal trio Desecures-Guillaume-Kempf , per poi partire il giorno successivo su “Raid Mit The
Camel”, il capolavoro di Christph Hainz sul paretone del Djebel Rum e per non
farci mancare niente invece di scendere in doppia decidiamo per l’avventurosa
discesa attraverso la bellissima grotta “Eye of Allah” (posto che da solo vale
il viaggio), discesa lungo la quale una corda incastrata ci farà perdere non
poco tempo, però riusciremo lo stesso a rientrare per la super cena di Atayek.
Chiudiamo il nostro climbing trip con il
“masterpiece” di Arnaud Petit: “La Guerre Sainte” sulla parete est del Nassrani
Nord (che già avevamo visitato per fare “Muezzin”). Via molto bella con tiri
fotonici su roccia spaziale, muri verticali bellissimi e soprattutto da
considerare che scalare su spit e fittoni resinati a prova di bomba dopo una
settimana di “trad” severo non ha prezzo!!
Dedicheremo poi l’ultimo giorno a visitare
la stupenda Petra prima di dover lasciare questo posto magico dove la roccia
prende le forme più impensabili e dove terra e cielo si fondono a dei paesaggi
da noi mai visti fino ad ora.
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Roccia dalle forma improbabili |
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Prima esplorazione delle pareti |
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Cammelli in attesa di turisti... |
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Lucertolone del deserto...per fortuna innocue! |
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Abu Aina Tower |
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Su Lion Heart |
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Su Lion Heart |
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Uscita di Lion Heart |
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Star of Abu Jadaidah, prima via a Barrah Canyon |
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Star of Abu Jadaidah |
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Star of Abu Jadaidah |
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Star of Abu Jadaidah |
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Roccia e cielo su Star of Abu Jadaidah |
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Tramonto a Barrah Canyom |
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Serata a Barrah Canyon |
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Il muro di Merlin |
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Su Merlin |
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Antichi? |
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L'imponente parete est del Nassrani Nord |
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I "facili" camini di Muezzin |
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Route finding su Muezzin |
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Panorami |
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Giornata relax su facili fessure... |
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Wadi Rum dall'alto |
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A cavallo del "cammello" di "Raid Mit the Camel" |
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Verso la cima del Djebel Rum |
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Il villaggio di Wadi Rum |
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Ci si diverte anche qui come si può... |
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Paesaggi |
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Un "local" |
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Le giostre dei bambini del luogo... |
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Ultimo tiro di "Raid Mit the Camel" |
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L'incredibile grotta "Eye of Allah" |
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"Los Pitilleros" - L1 |
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"Los Pitilleros" - L2 |
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Relax a casa di Atayek |
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Partenza all'alba per una nuova giornata di arrampicata! |
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"La Guerre Sainte" |
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La headwall de "La Guerre Sainte" |
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Panorama dalla cima del Nassrani Nord |
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Cumbre! |
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Con Atayek, il nostro ospitale padrone di casa... |
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Pannelli stradali locali... |
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Petra... |
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Petra... |
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Petra... |
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Un lavoratore a Petra... |
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Petra... |
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Petra... |
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Petra... |
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Petra... |
Petra... |
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