Difficile descrivere un’esperienza vissuta sulla parete nord dell’Eiger: il mito di questo luogo, la storia che c’è dietro la conquista della parete stessa, le avventure che generazioni di alpinisti hanno vissuto qui….per me, come penso anche per molti altri amanti di questo sport, riuscire un giorno a scalare questa parete è sempre stato un sogno, un sogno che poi improvvisamente si è realizzato. Mentre preparavo lo zaino per partire però, avevo davvero paura di una cosa: di rimanere deluso! Sì, perché purtroppo la mia piccola esperienza di vita mi ha insegnato quelli che definiamo sogni, una volta raggiunti o realizzati spesso non si rivelano all’altezza delle aspettative, lasciano un po’ di amaro in bocca….beh, non è stato il caso dell’Eiger: la parete è a dir poco strepitosa, enorme, cattiva, selvaggia e la via è galattica, bellissima in ogni sua sezione, difficile, severa, richiede preparazione fisica e tecnica e concentrazione dal primo all’ultimo tiro….insomma, un vero e proprio sogno, nessuna delusione, 100% di soddisfazione pura nel mettere i piedi su quella cima! Poi tutto il resto è semplicemente cronaca, interessante forse, ma difficile che possa rendere l’idea dell’esperienza vissuta.
Dopo il Fil a Plomb avevo comunque continuato a pensare all’Eiger e appena vedo che il meteo concede una finestra di tempo perfetto tra mercoledì e giovedì mi sento con Lorenz per vedere se si riesce ad organizzare. La sua mano non è ancora guarita ma va meglio, però lui mercoledì è incasinatissimo col lavoro e anch’io pensandoci mercoledì ho un impegno che non posso proprio spostare, però da venerdì arriva una brutta perturbazione, quindi prendiamo una decisione unanime: stiamo parlando dell’Eiger, al diavolo tutto e si parte!!..e così sfruttiamo al massimo la giornata lavorativa di martedì per poi ritrovarci a Como all’una di notte (sì, all’una di notte!!) per patire alla volta di Grindelwald. Arriveremo a Interlaken alle 4.00 di mattina e decidiamo saggiamente che è meglio fermarsi qui a dormire un paio d’ore e prendere il treno direttamente da qui senza salire fino a Grindelwald. Così il giorno dopo (si fa per dire), ci svegliamo alle 6.00 per prendere il primo treno in direzione della stazione dell’Eigergletscher, dove sfrutteremo tutto il tempo del viaggio per recuperare un po’ di sonno. Partiamo con calma e arriviamo rapidamente al cospetto della parete.
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In cammino verso la Nordwand! |
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Pendii iniziali |
Saliamo in fretta la prima parte e in prossimità della fessura difficile incontriamo nientepocodimenoche Cristoph Hainz che sta facendo delle foto e video con un fotografo italiano. Poi sulla fessura difficile vediamo impegnato un team di atleti Mammut, anche loro stanno girando un film della salita della via Heckmair, che livello!! Sfortunatamente però davanti a noi abbiamo anche una cordata di austriaci estremamente lenti che ci costringono ad un’ora di attesa prima di poter attaccare la fessura difficile: per fortuna però riusciamo a passarli sui nevai successivi! Saliamo il più veloce possibile: traverso Hinterstoisser, primo nevaio, secondo nevaio e infine bivacco della morte dove il team Mammut si è già preso i posti migliori, a noi resterà un angolino dove appoggiare il sedere e passare una notte fredda e scomoda, per fortuna almeno ci offrono una birra! Arriva la notte e vediamo in basso le frontali dei due austriaci che avevamo passato la mattina: li vediamo salire per un po’ e poi tornare inesorabilmente (e saggiamente) verso la base della parete…
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Sulle prime difficoltà |
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Salendo il primo nevaio |
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I tiri dal primo al secondo nevaio |
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Bivacco della morte e rampa in vista!! |
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Attraversando il secondo nevaio |
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Arrivo al bivacco della morte |
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Notte fredda al bivacco della morte! |
Il giorno dopo ripartiamo alle 6 e ci pappiamo tiro dopo tiro tutta la parte alta della via: rampa, fessura friabile, traverso degli dei, ragno, fessura di quarzo, camini di uscita, pedii finali, cresta Mttelegi e infine alle ore 18.30 la cima!!...Abbiamo buon margine per ridiscendere la parte alta della via normale con la luce e alle 21.30 siamo di nuovo giù alla stazione dell’Eigergletscher a cucinarci le ultime zuppe rimaste e a finire i rimasugli di cibo ancora superstiti. Il giorno dopo il cielo si ingrigisce fin dalle prime ore del mattino, segno che la perturbazione non tarderà ad arrivare, ma a noi ormai importa poco: grazie Orco per averci concesso questi due giorni di pura libidine!
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In uscita dal tiro duro della rampa |
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Lorenz sul tiro finale della rampa |
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La rampa vista dall'alto |
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Il traverso verso la fessura friabile |
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Fessura friabile |
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Verso i camini di uscita |
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Verso la parte finale della via, appena attraversato il ragno |
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Uscita dal tiro della fessura di quarzo |
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Uscita dai camini finali |
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I pendii finali |
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Cresta Mittelegi |
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Cumbre!! |