Tornati da poco dall'ultima spettacolare trasferta (della quale non ho ancora avuto tempo di preparare il resoconto dettagliato ma che prometto di pubblicare il più presto possibile!) ci ritroviamo nel bel mezzo di un'anticiclone che ci regala belle giornate a ripetizione, e come se non bastasse le condizioni di pareti nord e goulottes in generale sono a dir poco ottime!....Sul Bianco si sente parlare di inee formate e mai salite fino ad oggi a memoria d'uomo, robe da matti!.....a noi non restava altro che mettere le picche in macchina e scegliere la destinazione!
Ovviamente le goulottes del bianco sono una bella tentazione ma la quantità di report e foto che piovono da ogni profilo facebook fanno presagire la possibilità di ritrovarsi facilmete in condizioni di "sovraffollamento"....Optiamo quindi per una parete un po' più remota e di accesso meno immediato, sperando che le folle non arrivino fin lì: la nord dell'Adamello. Sull'Adamello ero stato solo con gli sci durante la scorsa stagione invernale e già in quell'occasione avevo dato un'occhiata alla bella parete nord che subito mi aveva attirato. Presto fatto si forma subito una bella squadra: ovviamente l'immancabile Lorenz e poi anche Bac che si unisce a noi in trasferta speciale da Torino a Lecco. Per un attimo rischiano di unirsi anche il Gelmets e Ale ma alla fine gli impegni di lavoro reciproci ci impediscono di combinare lo stesso giorno di partenza: poco male, la super cordata è rinviata alla prossima occasione!!
La via che scegliamo è quella Hello Woman of My Dreams, senz'altro una delle più belle della parete, linea logica e diretta aperta da Andrea Mutti in solitaria nel 1989, abbiamo info positive aulle condizioni e quindi partiamo fiduciosi. Partenza nel primo pomeriggio da Lecco dopo aver recuperato Bac: ci ritroviamo con Lorenz a Temù e con le ultime luci del giono ci mettiamo in marcia per le tre ore di salita al rifugio Garibaldi, dove arriveremo giusto per cena e con un gran appetito....per fortuna c'è Bac con i suoi tortellini che ci saziano a dovere!
L'indomani alle quattro e mezza lascimo il rifugio e in un paio d'ore riusciamo facilmente a raggiungere l'attacco della via aggirando il ghiacciaio sul lato sinistro. Parto io davanti, senza troppe difficoltà saliamo veloci la prima parte della via dove la linea è abbastanza evidente: si alternano pendii a 50-60° dove si viaggia bene in conserva a tratti più impegnativi che si superano facendo qualche tiro di corda; le difficoltà non sono mai estreme e grazie alle condizioni attuali tutti i tiri sono sempre piacevoli e divertenti. Nella parte alta della parete cedo il comando a Lorenz che superato un breve tratto con un bel "placage" fine e tecnico, attacca la "headwall" dove ci sono gli ultimi tiri di misto che ci separano dalla cima. Attacchiamo questa sezione nel diedro dove ci sono i pochi chiodi indicati dalla relazione per poi spostarci un po' troppo a sinistra: ci accorgiamo di essere un po' fuori linea e perdiamo un po' di tempo in un traverso non proprio semplicissimo per andare a riprendere la rampa che porta alla cornice sommitale.....sbuchiamo al sole a pochi metri dalla campana, una vera goduria!!
La discesa è poi ben tracciata e anch'essa in ottime condizioni: dal colle degli inglesi scendiamo lungo il canale senza bisogno di fare nessuna doppia e in un paio d'ore siamo di nuovo al Garibaldi....arriveremo alla macchina che già ha fatto buoio, ma in perfetto orario per aperitivo e meritata pizza!
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Sui pendii iniziali |
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Thin ice.... |
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Bac si muove leggero sul ghiaccio sottile |
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Verso la Headwall |
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Un po' di thè?? |
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In traverso verso l'ucita |
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Lorenz alla ricerca della via d'uscita |
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Selfie di vetta |
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Arrivo al colle degli inglesi |
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Discesa nel canale dal colle degli inglesi |
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Il sottoscritto e la nord |
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Tracciato della via |
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