E' da tempo che sento il richiamo della parete nord del Cervino ma ogni volta vuoi per le condizioni poco favorevoli, vuoi per il meteo poco collaborativo, vuoi per la mancanza di un socio all'altezza della cosa ho sempre dovuto rimandare. Finalmente però questo autunno piovoso (e nevoso) ci concede qualche giorno di alta pressione e non mi ci vuole molto a convincere Lorenz (appena tornato dal suo Yosemite trip) ad imbarcarsi nell'avventura. Così detto fatto, in un venerdì di fine ottobre ci ritroviamo sulla Milano-Varese e prendiamo la direzione della Svizzera alla volta di Zermatt. Il viaggio è lungo ma riusciamo ad arrivare per le 16 alla partenza della funivia. Purtroppo però la nostra corsa contro il tempo non serve a gran che: la funivia per lo Schwarzsee è chiusa al pubblico causa lavori e quindi ci tocca partire a piedi dal Furi: se aggiungiamo a questo il fatto che il locale invernale dell'Hornli è chiuso (sempre per lavori, che però non sono neanche iniziati, robe svizzere incomprensibili) e che quindi abbiamo sulle spalle anche tenda, sacco a pelo e tutto il materiale da bivacco, non siamo proprio contenti di farci un migliaio di metri in più di dislivello! Comunque ci armiamo di buona volontà e partiamo alla volta dell'Hornli! L'avvicinamento è lungo ma molto suggestivoe la nord del Cervino è davvero imponente sopra le nostre teste!
Gli strepitosi colori dell'autunno...
Quasi arrivati al rifugio ci rendiamo conto di due persone che ci precedono appena sopra di noi: pensavamo di essere soli in questo angolino di montagna ma qualcuno ha avuto la nostra stessa idea....In breve li raggiungiamo: sono italiani anche loro, di Bergamo, lui un ragazzo della nostra età e lei una ragazza di 23 anni (a lei davvero chapeau per il coraggio e la bravura!). Anche loro hanno in programma la nostra stessa via e arriviamo insieme al rifugio che ormai è buio: montiamo le nostre tede e cominciamo a preparare la cena. In breve siamo nei nostri sacchi a pelo: l'ultima bestiata della giornata la faccio io quando cercando di staccare la bomboletta del gas dalla neve che si era ghiacciata intorno, con un colpo di picozza riesco a bucare la bomboletta e per poco non do fuoco alla tenda: per fortuna domiamo l'incendio ma restiamo senza gas (fortunatamente la neve sciolta fino a quel momento sarà sufficiente per la colazione e per la giornata che ci aspetta!)
Lorenz sorride al tramonto prima di raggiungere l'Hornli |
Personalmente le notte la passerò quasi insonne dato che verso mezzanotte si alza un forte vento che sbattendo contro la tenda riesce a fare un rumore più molesto di quello di mio figlio di 6 mesi quando si sveglia urlando...Lorenz invece sembra sopportare meglio il rumore, oppure la sua influenza latente è arrivata a tappargli pure le orecchie, difficile dire quale delle due.....
Comunque la notte è corta: alle due e mezza saltiamo fuori dai nostri sacchi a pelo e in breve siamo pronti per la nord del Cervino! Partiamo noi davanti ai nostri due compatrioti e ci facciamo una bella sfacchinata tracciando il ghiacciaio fino all'attacco della nord...Attacchiamo quindi il primo pendio dove la neve diventa subito molto dura e spesso lascia il posto al ghiaccio...Noi comunque continuiamo a salire in conserva su pendenze mai troppo elevate da richiedere dei tiri di corda e per le sette del mattino siamo in cima a questo primo tratto di parete che ci deposita a quota 3600mt con il primo terzo del dislivello ormai in tasca. A questo punto arrivano le prime luci dell'alba e sappiamo che la via da qui parte in diagonale verso destra: intravvediamo la rampa che dovremo seguire ma sebra che attraversare così basso non sia il massimo e che appena sopra di noi ci sia la possibilità di fare questo traverso con più facilità. Restiamo quindi un po' a sinistra ma le nostre previsioni si rivelano errate: attraversare questa zona di parete è estremamente delicato e poco raccomandabile. Sopra di noi notiamo comunque una linea abbastanza evidente di goulottes e tratti di misto che puntano verso la spalla della montagna. L'orario ormai avanzato ci fa optare per seguire questa linea e cercare di uscire in quella zona rinunciando alla cima. I nostri due compatrioti ci seguono sempre alle spalle. Così continuiamo dritti per dritti e qui le difficoltà aumentano: i tratti di ghiaccio non sono banali e incontriamo un paio di tiri di misto davvero impegnativi. Comunque lungo la linea troviamo qualche chiodo e addirittura una corda fissa, segno che qui qualcuno è sicuramente già passato!!
Lorenz segue nella parte alta della via, sotto si intravedono i nostri amici bergamaschi
Per le 13 sbuchiamo sulla cresta dell'Hornli e praticamente ci troviamo in pieno sole sul terrazzo della capanna Solvay a quota 4000mt! Da qui decidiamo di scendere, inutile continuare verso la cima lungo l'ultimo tratto della via normale: tra l'altro Lorenz è febbricitante e deve rientrare a casa in giornata. La discesa si rivela comunque molto impegnativa per la compessità della ricerca dell'itinerario e per la quantità di neve presente sulla cresta. Comnque anche grazie alle corde dei nostri due amici bergamaschi che torneranno utili per fare delle belle doppie nei punti più esposti della cresta, dopo 6 ore di delicata e psicologica discesa riusciamo a ragiungere nuovamente il rifugio dell'Hornli. I nostri amici decidono di fermarsi lì per una notte di riposo mentre noi alla luce delle frontali ci dirigiamo con calma verso Zermatt che raggiungeremo a notte fonda dopo una passeggiata praticamente infinita!
In rosso la Schmidt a in verde la linea da noi seguita...
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