Proprio a ridosso del modulo di roccia previsto in dolomiti,non posso rifiutare alla proposta di Bac e Andre: la Hasse-Brandler sullla nord della Cima Grande di Lavaredo! All'inizio i vari impegni famigliari mi avevano fatto titubare un bel po' ma poi la voglia di vedere questa via aperta nel lontano 1958 (davvero estrema per l'epoca) e poi percorsa in free solo da Alex Huber, e la qualità dei compagni di cordata mi hanno fatto rompere gli indugi; quindi eccomi qua come da copione a raggiungere i miei soci in un parcheggio poco lontano da Cortina dove arriveró all'una di notte dopo 4 ore di macchina e dove dormiró le poche ore di sonno che ci concederemo nel confort totale del mio Pathfinder...
L'indomani la sveglia suona alle 4 e dopo una colazione frugale partiamo alla volta del rifugio Auronzo al cospetto delle 3 cime di Lavaredo. Sulla strada ci fermiamo a recuperare anche Pier e Mauro che hanno a loro volta di andare a fare una via dura sulla nord della Cima Ovest....in breve arriviamo al parcheggio dove lasciamo le macchina e dopo un'oretta di sentiero pianeggiante arriviamo sotto la parete nord della Cima Grande dove a causa della nebbia mattutina fatichiamo a distinguere il diedro dove attacca la via...
L'attacco della Hasse-Brandler (Photo by Enrico Turnaturi)
Dopo una breve discussione decidiamo che saró io a partire: sui primi 3 tiri la roccia è bella umidida a causa di non so quale tipo di condensa che ai forma qui da queste parti, comunque non sono tiri impegnativi e me la cavo con le mani un po' fredde e umide! Poi i tre tiri seguenti toccano a Bac: qui la via diventa più impegnativa ma per fortuna anche la rocci si asciuga..
Arriviamo così al cospetto dei tre tiri di 7a che superano i diedri strapiombanti della parte centrale della parete. Qui parte Andre da primo:scala quasi in libera il primo tiro ma sui due successivi le prese totalmente feadice lo costringono a ricorrere all'artificiale...
Dopo questi tre tiri impegnativi tocca a me ripartire: faccio amcora un tiro di 6c non banale e finalmente posso continuare su difficoltà più moderate verso la parte finale della via...
Toccherà poi a Bac portarci fino alla grande cengia sotto la cima della Grande di Lavaredo, quando abbiamo contato 18 tiri e 9 ore di arrampicata non-stop!...Ancora adesso faccio fatica ad immaginare qualcuno percorrere slegato una via dalla roccia tanto dubbia quanto questa,eppure qui Huber docet! Davvero tanto di cappello!
Dopo le emozioni della salita ci resta ora solo la discesa per la normale, il ritorno al parcheggio e il rientro a casa con altre 4 ore di macchia lottando contro il sonno a suon di red bull....una lotta davvero dura: ma ne valeva la pena!
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