Dopo l'ultima disavventura sulla parete nord delle Jorasses ci eravamo riproposti di non intestardirci e di ritornare qui solo nel caso in cui le condizioni fossero realmente favorevoli....e ironicamente alla fine di quest'estate bizzarra, dopo un paio di mesi di freddo e precipitaizoni continue, la parete si ritrova in condizioni eccezionali, con tutte le linee perfettamente formate!....Io e Lorenz non possiamo far finta di niente dopo aver letto delle prime ripetizioni della Colton MacIntyre e così dopo il Pesce, nonostante l'incombere del modulo roccia, decidiamo di far riposare le scarpette e riaffilare picche e ramponi: alla prima finestra di bel tempo si va!
L'occasione non tarda ad arrivare e così ci ritroviamo per la quarta volta a preparare gli zaini al parcheggio di Planpincieux ammirando le Jorasses e la lunga discesa della normale italiana. Questa volta decidiamo di lasciare le macchine in italia e di tentare di passare il tunnel in autostop evitando così i 4 passaggi che sarebbero necessari per portare una macchina a Chamonix e per andare a recuperarla il giorno dopo. Siamo anche fortunati e dopo esserci fatti deridere da diversi automobilisti e camionisti, un ragazzo decide di fermarsi e farci il gran favore di protarci fino a Chamonix. Qui prendiamo il trenino dei Montenvers e cominciamo la salita per il rifugio del Leschaux dove arriveremo nel tardo pomeriggio e dove troveremo il "pienone", inevitabile dato il bel tempo e le condizioni della parete.
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Le Jorasses sbucano tra le nuvole mentre arriviamo al Leschaux |
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Ultimi metri mentre la zuppa del rifugio ci aspetta! |
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La parete nord delle Jorasses al tramonto ha il suo perchè! |
A mezzanotte siamo tutti già in piedi a far colazione e, da non
crederci, ci sono una decina di cordate dirette alla Colton Mac
Intyre!!!!....in condizioni normali con un tale affollamento su una via
avremmo cambiato itinerario ma qui si tratta della Colton e non
possiamo farci scappare l'occasione: così partiamo di corsa in modo da
essere tra i primi ad attaccare la parete. L'avvicinamento fila via
liscio e come al solito i primi problemi arrivano al passaggio
dell'immensa terminale: proviamo a passare a destra ma qui è molto più
dura di quando eravamo passati due mesi fa, decidiamo allora di fare un
tentativo al centro dove già gli altri ci avevano anticipato: anche qui
però una muraglia ghiacciata ci sbarra la strada e dove sembra più
facile c'è già la coda al nostro arrivo.....sappiamo bene che perdere
troppo tempo qui potrebbe significare giocarsi la via e che avere troppa
gente davanti significa prendersi blocchi in testa per tutto il giorno:
decido allora di fare un tentativo un po' più a sinistra e mi sparo un
bel tiro su ghiaccio leggermente strapiombante, molto fisico ma almeno è
ghiaccio,non nevaccia inconsistente!..Le picche tengono bene e con
qualche pompata di braccia mi ritrovo fuori dalla terminale dove faccio
sosta vicino alla prima cordata uscita da parte a noi: recupero Lorenz e
siamo in pole position verso la Colton!! Saliamo veloci il pendio sopra
di noi che questa volta è in neve e i polpacci soffrono molto meno
rispetto al nostro ultimo tentativo; arrivati alla goulotte mediana non
perdiamo tempo e la saliamo facendo un paio di tiri nel tratto più
ripido e poi via di conserva lunga fino al tiro chiave che questa volta è
formato, eccome se è formato!!... Prima che Lorenz parta sul tiro
guardiamo l'orologio: sono le 8 di mattina e siamo già qui!!
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Risalendo il primo pendio verso la goulotte centrale |
Lorenz parte sul tiro che in queste condizioni si rivela davvero bello e tecnico, un vero piacere da scalare, senza essere mai estremo. Mentre lui sale io guardo alla mia destra e vedo la goulotte della variante Alexis che in queste condizioni sembra quasi innocua, ma ripensando a quando l'avevo salita solo un paio di mesi fa (vedi episodi precedenti) mi vengono ancora i brividi!
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Il tiro chiave in super forma....da solo vale il viaggio fin qui! |
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La variante Alexis alla nostra destra |
Superato questo tratto ripartiamo ancora in conserva per attraversare l'ultimo icefield della parte superiore della via. Arriviamo alla headwall e
qui seguiamo la goulotte di "extreme dream", anche questa ben formata.
Prima che la goulotte termini in un diedro poco consigliabile tagliamo a sinistra e con un tiro in traverso arriviamo allo sperone Walker; da qui seguiamo il filo dello sperone ancora per un centnaio di
metri fino ad arrivare in cima: dopo l'esultanza, le strette di mano e gli abbracci guardiamo ancora l'orologio e increduli leggiamo sul display 3 p.m., davero meglio di ogni più rosea previsione!!
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L'icefield della parte superiore |
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Sulla goulotte "extreme dream" |
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Finalmente lo sperone Walker! |
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Ultimi tiri verso la vetta |
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Cumbre!! |
Per me è la seconda volta negli ultimi due anni in cima alla punta Walker delle Grandes Jorasses ma mettere i piedi su questa cima è sempre qualcosa di speciale: tutta la fatica della salita si dissolve nella bellezza del paesaggio e passare dall'obra della parete nord al sole e al caldo dell'altro versante è come rinascere. Di sicuro questa salita è stata tecnicamene meno difficile, meno lunga e meno famosa della nord dell'Eiger ma considerando le difficoltà per l'accesso e la discesa ne fanno secondo me una salita dal sapore ancora più selvaggio....la storia poi che noi abbiamo avuto con questa parete forse rende il mio parere un po' di parte...di sicuro qui ho imparato molto (anche a mie spese) sulla montagna, sulle condizioni, sulle scelte da fare e le loro conseguenze....detto questo qui restano ancora tante linee da scoprire e esplorare con cui misurarsi e imparare!
Dicevo prima della discesa: eh sì, perchè dopo la cima bisogna anche scendere e solo chi l'ha fatta sa quanto questa sia lunga e sfiancante:
Rocher Whymper, Rocher du Reposoir, il ghiacciaio, il Boccalatte e infine
il sentiero che scende a Planpincieux che sembra non finire mai.....a
mezzanotte arriviamo alla macchina, dove completiamo la nostra "24 hours
non-stop"! Troppo stanchi per cercare un bar aperto ci buttiamo in
macchina per dormire qualche ora prima di metterci al volante verso
casa, i festeggiamenti sono solo rinviati a momenti di maggiore lucidità
mentale!!